potrebbe sembrare banale, ma vedere Jeff su tbpn mi ha colpito. ci sto pensando da allora, quindi eccomi qui: è facile dimenticare che la crypto non riguarda solo nuovi strumenti finanziari, ma nuove forme di coordinamento. nuovi modi di appartenere a un sistema. hyperliquid cattura questo meglio di qualsiasi altra cosa apparsa negli ultimi anni. è un progetto raro che sembra inevitabile a posteriori. non avrebbe potuto essere costruito in web2, doveva emergere nel modo in cui è successo. è il modo in cui qualcosa di così puro può esistere. riflette come la crypto sia cambiata eppure sia rimasta la stessa. le persone sono diverse (meno cypherpunk, più iper-finanziarizzate, orientate al rischio, guidate dalle performance), ma l'energia è familiare. è la stessa sensazione che bitcoin o l'early ethereum hanno dato alle persone: che il tuo impegno e la tua partecipazione contano davvero. questo è ciò che separa una rete da un'azienda. quando diventa identità, quando le persone si sentono viste da essa, costruiscono per essa, lottano per essa, la difendono. ecco perché hyperliquid resisterà alla prova del tempo come bitcoin ed ethereum, secondo me. è uno specchio di chi è in crypto oggi, i trader, i costruttori, i degens, ma canalizza quell'energia verso qualcosa di durevole. un mercato completamente on-chain dove la neutralità credibile e la composabilità sono valori culturali. vedere jeff parlarne dai principi fondamentali mi ha ricordato che questa non è una storia di prodotto, è una storia culturale. e mi ha fatto realizzare che hyperliquid potrebbe essere l'unico vero movimento culturale emerso da questo ciclo, quello che cattura dove è arrivata la crypto e dove sta ancora andando. quasi me ne ero dimenticato, a dire il vero. hyperliquid.